23/11/2016 – Sulla panchina biancoceleste fisicamente ne siede solo uno (in realtà neanche uno, visto che anche quello che sta in panchina è sempre in piedi!) ma, i coach alla guida degli Squali, come molti sanno, sono due: Diego Galli, ex pilone e numero 3 del “tris di primi” Casareto-Noto-Galli, una delle prime linee più forti degli anni recenti e forse di tutta la storia biancoceleste, e Lisandro “Lichi” Villagra, che le partite le vive ancora anche dal campo, col numero 9 sulla schiena, “cerniera” di prima grandezza ed immensa esperienza tra il pacchetto di mischia e i trequarti.
Ecco la loro intervista doppia! Un ex pilone ed un mediano di mischia, tra ricordi, emozioni e un grande sogno comune.
1- Nome, cognome, luogo e data di nascita.
DG: Diego Galli, Rapallo 11/12/1981.
LV: Lisandro villagra, Cordoba, Argentina, 21/05/1976.
2- Ruolo quando in campo.
DG: Pilone, Dx-Sx-Centrale (Cit. Manuel Ferrari).
LV: Mediano di mischia.
3- Il primo ricordo del tuo arrivo a Recco.
DG: Ci ho praticamente sempre giocato.
LV: Mi ricordo che sono arrivato, sono entrato nella club house e mi sono detto: “questo mi ricorda un club argentino, dove si vive la club house tutti insieme” e mi è rimasto impresso.
4- La partita in biancoceleste che ti ricordi di più e perché.
DG: Tante Partite… Una sicuramente è la finale di Calvisano, per la cavalcata epica di quella stagione: primi in campionato per la prima volta nella storia, primi playoff e prima finale.
LV: Contro Colorno in casa nella stagione 2013/2014: venivano da stra-favoriti e abbiamo vinto noi 52-5.
5- Il tuo più bel ricordo da Squalo o da coach.
DG: Sicuramente il Carlo Androne pienissimo alla prima semifinale della nostra storia, nel 2013: entrare in campo quel giorno da giocatore mi ha fatto venire la pelle d’oca, una grandissima emozione.
LV: Essere arrivato in finale contro la capitolina nel 2013: il fatto di essere stato parte del gruppo che ha portato Recco per la prima volta ad una finale di Serie A mi fa molto piacere.
6- L’avversario più forte contro cui hai giocato.
DG: Sicurmente il nostro avversario di lungo corso: i Lyons Piacenza e, nello specifico, tutta la prima linea Lyons delle stagioni che poi li hanno portati in Eccellenza.
LV: In tutta la mia carriera, Gloucester in una coppa europea, quando giocavo nel GRAN Parma: abbiamo preso 95 punti. Con Recco credo il Reggio Emilia dell’ultima finale, una squadra molto ordinata e soprattutto molto fisica.
7- Il compagno più forte con cui hai giocato.
DG: Ne ho avuti diversi di ottimo livello ma, sicuramente, Juan Manuel Lopez mi ha supportato tanto nella crescita in un ruolo non facile come quello di pilone destro.
LV: In tutta la mia carriera è stato Sonny Parker, neozelandese che giocava con me a Viadana alla fine degli anni ’90. Della Pro Recco ne nomino due: la nostra apertura Bastien Agnel e Juan Manuel Lopez.
8- 3 aggettivi che descrivono l’altro come allenatore.
DG: Professionista, scherzoso, lavoratore.
LV: Ordinato, coerente, istruito.
9- Il più grosso pregio e il più grosso difetto dell’altro.
DG: Pregio: non si arrende mai. Difetto: a fine stagione vuole/deve smettere di giocare.
LV: Un pregio: sa cosa vuole. Un difetto: è un pilone!
10- Cosa siete disposti a fare per Recco in Eccellenza?
DG: Difficile pensare a qualcosa dopo le ultime tre finali ma, sicuramente, farò e faremo tutti insieme uno sforzo grandissimo in più per cercare di fare l’ultimo importante passo.
LV: Sono tre finali che perdiamo e non vedo l’ora di fare il salto di qualità, anche perché io non ho più tanto tempo a disposizione da giocatore e quindi ora o mai più.
Emy Forlani – addetta stampa Pro Recco Rugby