08/10/2016 -Maurizio “Map” Mapelli, giocatore e narratore ufficiale della nostra squadra old, racconta in modo vivace e colorito la vittoria delle Orche al torneo di Monza!
Tremate, tremate, le Orche son tornate! Vado in ordine cronologico, così magari non mi sbaglio: si parte presto, perché la prima partita è prevista poco dopo mezzogiorno. Arriviamo perciò in orario a Monza (a differenza di altre compagini), tranne Carletto che è stato fatto deviare da Della: “menaggio” assicurato per tutta la giornata tra i due. E siamo anche in buon numero, addirittura ventitrè. Per probabili quattro partite (solo tre in caso di ripetute sconfitte) va bene, e c’è anche lo svizzero, Roberto. Cominciamo subito, perciò, avversario il Lecco che lo scorso anno ci battè uno a zero.
Nonostante l’avvio lento, praticamente un diesel come si dice spesso, riusciamo a vendicare l’episodio dell’anno prima grazie a una meta di Andrea, folletto velocissimo. Al termine di questo primo match, gran cazziatone da parte del nostro coach, AleUgo, che nessuno di noi può contestare. Ce lo siamo meritato. Ma funziona, pare: il secondo incontro del nostro girone è con l’Anonima Florentia che passa in vantaggio quasi subito. Ma a quel punto – guidati da Carletto ben spalleggiato da Sergio, Bacci e AleUgo – arrivano tre nostre segnature (Bacci, appunto, lo stesso carletto e di nuovo Andrea) che danno il pass per la semifinale per il primo posto.
Semifinale che ci vede affrontare i padroni di casa del Bad Panda Monza. Passiamo in vantaggio grazie al solito Carletto, poi un lungo assedio dei lombardi vede la nostra difesa reggere bene l’assalto. La meta del pareggio arriva, ma a quel punto non basta: Alberto e ancora Andrea fissano il tabellone sul 3-1 per noi. Siamo in finale. Dopo una lunghissima pausa (perché c’erano da disputare le partite per le posizioni dal 5° all’ottavo posto), scendiamo in campo con i bresciani dell’Oltremella.
Mediamente più giovani di noi di almeno cinque o sei anni, ben organizzati e con un bel gioco alla mano. Infatti, con la loro velocità, dopo un paio di minuti sono avanti due mete a zero. Forse hanno pensato che la partita fosse finita, ma si sbagliavano.
Le loro due mete sono arrivate grazie a due buchi difensivi, quindi azioni che erano partite da lontano, metà campo o anche oltre. E a quel punto la nostra difesa si è chiusa e quando il pallone era in mano nostra siamo riusciti ad avanzare giocando anche cinque o sei fasi. Già nel primo tempo Carletto accorcia le distanze. Nella seconda frazione il copione rimane uguale, con Sergio che riesce ad arrivare in meta sulla bandierina ma l’arbitro annulla per un passaggio in avanti.
Bene, si ricomincia a giocare e dopo qualche fase Sergio segna la meta del pareggio esattamente come poco prima. Stavolta l’arbitro convalida. Fine del tempo sul due a due, quindi extra time di cinque minuti. Valida la regola del ‘golden-goal’, chi segna per primo vince.
Sono stati alcuni minuti di una intensità incredibile, e tutti gli spettatori hanno concordato su un fatto: non è stata una partita tra veterani, quella, ma una sfida vera, tra due squadre senior, che hanno onorato lo spirito del rugby fino in fondo, senza risparmiarsi. Dopo un attacco sfiancante, di almeno una decina di fasi, Carletto (vincitore del riconoscimento come miglior giocatore del torneo) segna il tre a due definitivo. Siamo felici come bambini, e commossi. Cantiamo l’inno del Recco agli spettatori (numerosi) che ci applaudono. Le Orche sono tornate.
Maurizio Mapelli